Descrizione
Il pensiero filosofico medioevale paga le colpe di un’immagine culturale negativa che accomuna tutto il Medioevo: periodo di arretramento culturale e di oscurantismo, di predominio degli scontri religiosi, d’intolleranza e di scarso dinamismo economico.
Giovanni Duns Scoto nasce in Scozia, nel villaggio di Duns, da cui deriva il nome che lo contraddistingue da sempre, ed è uno dei grandi filosofi della Scolastica latina, la cui caratteristica fu di tentare un’armonizzazione del pensiero filosofico con la rivelazione cristiana.
Si tentava, pertanto, di dimostrare, anche per via razionale, la saldezza e la fondatezza delle verità rivelate con il Vecchio e Nuovo Testamento.
Ciò che potrebbe sembrare un limite al pensiero filosofico si rivelò, invece, un potente strumento che comportò uno sforzo quasi titanico per il pensiero: dare basi razionali e filosofiche a un sistema organico e integrato di visione religiosa della realtà umana e fisica, spaziando in tutti i campi dello scibile: religione, logica, metafisica, fisica, politica, diritto, etica ecc.
Sebbene l’obiettivo fosse certamente pretenzioso, tuttavia costringeva i filosofi a uno sforzo di elaborazione assolutamente elevato, costringendoli ad affrontare razionalmente tutti i temi di interesse esistenziale per l’uomo.
Vengono così affrontati temi che sono questioni sostanziali ed esistenziali per ogni uomo, di qualunque epoca e in qualunque continente sia vissuto, di qualunque cultura o religione sia espressione: la questione circa l’esistenza di un Dio creatore e quale sia la sua presenza nel mondo, sul bene e il male nell’universo umano, se il mondo sia una realtà a struttura deterministica e necessaria oppure sia prodotto e modificabile da un Essere Creatore, cosa sia il tempo e se esista una dimensione eterna, il rapporto che debba intercorrere fra potere politico e potere spirituale superiore, e così via.
Temi che coinvolgono, inalterati nella loro attualità, l’uomo contemporaneo.
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